Perché One Piece è simbolo delle proteste di tutto il mondo?
La Gen Z si è unita sotto la bandiera dei pirati di cappello di paglia, ma come mai i Mugiwara sono diventati il simbolo delle rivolte di una generazione?
Nel 2025 abbiamo visto le proteste della Generazione Z di tutto il mondo accompagnate dall’inconfondibile bandiera dei Mugiwara, i Pirati di Cappello di Paglia protagonisti di One Piece. Quello che vediamo con One Piece è una delle dimostrazioni di come lo storytelling possa aiutare a cambiare il mondo e di come la cultura pop sia ormai una lente con cui leggere il presente. Ma cosa sta accadendo?
Si potrebbe scherzare sul fatto che lo stesso One Piece è un manga di Generazione Z essendo stato pubblicato per la prima volta nel 1997, ovviamente ciò non basta a spiegare il perché l’opera di Eiichiro Oda sia diventata il simbolo delle proteste. Vediamolo insieme in questa lettera nella crisi climatica!
Le proteste della Generazione Z e One Piece
In Asia, Africa, Europa e America Latina, la Generazione Z ha scelto la Jolly Roger dei Pirati di Cappello di Paglia protagonisti di One Piece come segno di resistenza contro la corruzione, le diseguaglianze sociali e il potere fine a se stesso. Le motivazioni della protesta sembrerebbero avere lo stesso filo conduttore al di là della bandiera di One Piece.
Lo abbiamo visto protagonista in Italia nelle piazze tra le fiumane di persone che hanno popolato i cortei a sostegno della Global Sumud Flotilla e per mostrare il proprio dissenso contro il governo italiano per la posizione sul genocidio del popolo palestinese. Ma il profondo senso di delusione e rabbia contro i politici e le disuguaglianze sociali è stato acceso per la prima volta con la Jolly Roger nei paesi asiatici.
In Nepal la Generazione Z ha messo in atto una vera e propria rivoluzione. Abbiamo imparato a conoscere la protesta della Generazione Z del Nepal attraverso i video virali ma spesso non si parla del fatto che all’inizio della rivolta il governo ha bloccato ben 26 social network per il mancato adeguamento alle leggi nazionali e le risposte violente della polizia in risposta alle proteste. Le radici però sono più profonde e il linguaggio vago della normativa, che fa genericamente riferimento a incitamento all’odio, trolling e informazioni fuorvianti - ha conferito alle autorità il potere di mettere a tacere le voci più critiche. Una discrezionalità che i manifestanti sospettano sia stata strumentalizzata per insabbiare la corruzione e la deriva autocratica del Paese in un Paese dove il 10% della popolazione più ricca possiede oltre ventisei volte la ricchezza del 40% della popolazione più povera.
In Indonesia l’uso dei simboli di One Piece per la Generazione Z è diventato un caso politico. In estate, in vista dell’ottantesimo anniversario dell’indipendenza del Paese, in molti hanno iniziato a pubblicare su Tik Tok video celebrativi in cui sventola il Jolly Roger di cappello di paglia accanto alla bandiera dell’Indonesia. La paura della critica politica delle posizioni conservatrici ha fatto si che il vicepresidente della Camera Sufmi Dasco Ahmad ha dichiarato che sventolare bandiere di One Piece rappresenta una minaccia all’unità nazionale. Nel frattempo si sono tenute diverse manifestazione contro i privilegi parlamentari, militarizzazione della sicurezza civile, i tagli ai servizi pubblici e aumenti delle tasse. Come pure per le difficoltà dei giovani a ottenere una buona istruzione, un lavoro dignitoso e una casa. Nei giorni precedenti alle manifestazioni gli ordini per acquistare la bandiera del manga sono esplosi.
Nel continente africano la Jolly Roger di One Piece è stata issata in Kenya nel 2024, Marocco e Madagascar nel corso degli ultimi mesi del 2025.
In Kenya la Generazione Z si è mobilitata per prendere d’assalto il palazzo del parlamento a Nairobi in risposta alla legge di bilancio che non stava prendendo sul serio la crisi economica del Paese. La Polizia in quell’occasione sparò sui manifestanti causando almeno 8 morti, 16 secondo Amnesty International, e più di 400 feriti durante la giornata del 25 giugno. Il presidente William Ruto ha respinto di firmare il disegno di legge il giorno successivo.
In Marocco le proteste della Generazione Z sono rivolte contro un sistema che limita il diritto alla salute e all’istruzione. Mentre grossi investimenti vengono destinati al calcio con la Coppa delle nazioni africane e la coppa del mondo FIFA 2030, le disuguaglianze sociali nel paese aumentano e gli scontri con la polizia e più di 200 arresti fomentano le rivolte. Ciò ha ricordato a molte persone le proteste del 2011 dove la generazione millenial del Paese scese in piazza per gli stessi motivi e per chiedere più dritti. Anni dopo la protesta è scoppiata nuovamente a causa delle promesse non mantenute dalla politica.
In Madagascar la Generazione Z è scesa in piazza contro la cattiva gestione dei servizi essenziali come acqua ed elettricità, hanno ben presto assunto un carattere più ampio, diventando espressione di un malcontento che attraversa l’intera società. Nella capitale Antananarivo le interruzioni di acqua ed elettricità possono durare oltre dieci giorni. Oltre a ciò vi sono fenomeni diffusi di disoccupazione, povertà (oltre il 75% della popolazione è sotto la soglia di povertà), corruzione e clientelismo che hanno portato a una progressiva mancanza di fiducia nelle istituzioni. Inoltre l’esercito ha reagito di fronte alla repressione violenta da parte della gendarmeria nazionale. Il Corpo d’Armata del Personale e dei Servizi Amministrativi e Tecnici (CAPSAT), una unità militare d’élite, è intervenuto per proteggere i manifestanti e garantire la loro sicurezza. Dopo le azioni di mobilitazione della Generazione Z il Presidente Andry Rajoelina ha annunciato lo scioglimento del governo e la nomina di un nuovo primo ministro.
Anche in America Latina le proteste della Generazione Z hanno portato in piazza i simboli di One Piece. A ottobre 2025 si è tenuta la quarta marcia della Generazione Z in Perù per cui, oltre al periodo politico turbolento che il paese vive ormai da anni anche a causa della corruzione, protestano contro una riforma delle pensioni che obbliga i giovani maggiorenni ad aderire a un fondo pensione. Nel frattempo in Paraguay la giustizia ha disposto la liberazione di 28 giovani arrestati durante la manifestazione organizzata dalla Generazione Z ad Asunción per denunciare la ‘corruzione dilagante’ nel paese.
Perché One Piece rappresenta le istanze della Gen Z
One Piece è il manga di Eiichiro Oda che segue le imprese di Monkey D. Luffy e della sua ciurma alla ricerca del leggendario One Piece nascosto dal precedente Re dei Pirati Gol D Roger. Luffy è sostanzialmente un giovane che sogna di diventare il Re dei Pirati, per fare ciò parte per un viaggio in cui a ogni tappa inizia ad assemblare una ciurma eterogenea con cui stringere legami profondi.
Il viaggio di Luffy e dei suoi amici – tra cui lo spadaccino Zoro, la navigatrice Nami, il cecchino Usopp, il cuoco Sanji, poi il medico Chopper (una renna che parla), l’archeologa Robin, il carpentiere cyborg Franky, il musicista scheletrico Brook e il timoniere uomo-pesce Jinbei – li porta a scontrarsi e incontrarsi contro potenti pirati rivali, la Marina e il Governo Mondiale, criminosi, eserciti segreti, rivoluzionari e popoli oppressi. Ogni isola toccata diventa un nuovo microcosmo narrativo: dalla lotta per la libertà contro dittatori corrotti all’alleanza con popoli discriminati, fino alle grandi guerre che cambiano il destino del mondo.
Nel cuore della storia ci sono la ricerca della libertà, il valore dell’amicizia, la resistenze davanti alle ingiustizie per garantire il sogno di un futuro aperto a tutti i sognatori. Durante la loro avventura, la ciurma di Luffy scatena una rivoluzione culturale e politica, sfida i poteri costituiti e protegge i deboli, guidata da una bussola interiore: il diritto di lottare per i propri sogni e ideali.
La serie di One Piece può essere semplificata come “una ribellione contro il Governo Mondiale, che nella serie sono degli oppressori che credono di poter governare senza dover dare conto ai più deboli”.
Credo che già cosi sia facile vedere delle analogie con i motivi delle proteste della Generazione Z e gli insegnamenti trovati nel manga. Lo storytelling proprio per questo può cambiare il mondo: quando non troviamo modelli e persone che combattono per dei valori positivi e condivisi, allora nelle storie cerchiamo dei simboli da prendere a modello.
One Piece è la storia di chi vuole che chiunque possa essere e diventare quello che vuole riconoscendo nel Jolly Roger un simbolo di libertà e giustizia e la pirateria come un atto sovversivo contro il potere precostituito e corrotto.
Alcuni dati sulla popolarità e il successo di One Piece
Per cercare di andare oltre rispetto a molte analisi fatte nell’ultimo periodo volevo darti qualche dato concreto anche se non ce ne sono molti pubblicati. Vedili più come dei frammenti utili a contestualizzare il successo di One Piece.
Sul sito Databook ho trovato una lavorazione sulla base dei dati pubblicati su Kaggle, una piattaforma per la data science, in cui viene riportato che il manga di One Piece ha venduto circa 516,6 milioni di copie in tutto il mondo tra il 1997 e il 2022.
I dati di vendita del manga di One Piece sembrano confermati da più fonti ed ufficialmente e la serie più venduta al mondo. Se allarghiamo lo sguardo ai fumetti, le vendite di One Piece superano quelle di Batman, stimate intorno ai 480 milioni, e con una serializzazione ancora in corso sembrerebbe pronta a sfidare le vendite di Superman, che ha toccato quota 600 milioni ma ha visto un significativo rallentamento nelle vendite. Insomma, One Piece può seriamente pensare di posizionarsi sulla vetta delle vendite della narrativa grafica.
Come sappiamo però nella società nella crisi climatica viviamo in un epoca di cross-medialità, quello che viene pubblicato come manga presto o tardi avrà il suo adattamento anime, videoludico o live action. Questo destino è toccato anche a One Piece che oltre ad avere una serie anime in produzione con 21 stagioni e oltre 1100 episodi al 2025 e un live action pubblicato da Netflix, tra il 2000 e il 2023 sono stati pubblicati ben 45 videogiochi sotto licenza.
La prima stagione dell’adattamento Netflix di One Piece sembrerebbe essere stato un successo in 84 paesi superando nello stesso anno gli streaming della prima stagione di Mercoledi e l’uscita di “Stranger Things 4”. Un effetto collaterale rispetto a ciò è che grazie a Netflix One Piece ha aumentato le proprie vendinte in Nord America, moltiplicando così il successo della serie di Eiichiro Oda.
Avrei voluto darti dei dati precisi sulla popolarità dell’anime di One Piece ma purtroppo non ci sono riuscito. Considerato però come la cultura pop si stia sempre più affermando come elemento per leggere la società nella crisi climatica ti volevo condividere i dati di World Popolation Review sulla popolarità degli anime nel mondo. La classifica rappresenta l’interesse degli anime nella piattaforma Google Trends come argomento di ricerca in ciascun Paese, dove 100 corrisponde al massimo interesse registrato negli ultimi 12 mesi del 2024, e ci mostra come nei paesi di quello che chiamiamo spesso “sud globale” l’interesse sia molto più alto rispetto all’occidente. I dati di World Population Review in realtà ci dicono ben poco però danno una panoramica su cui si potrebbe riflettere.
Nel 2023 però Diamond Lobby ha pubblicato uno studio sugli anime più famosi per ciascun Paese e che usa sempre i dati di Google trends. Ad una prima vista Naruto e Pokemon sembrano dominare la scena globale però se si dà uno sguardo più da vicino per ogni continente escono altri aspetti interessanti.
Ad esempio nel continente europeo Pokémon domina il nord-europa, Naruto nel centro-est europa mentre One Piece la parte più centro-meridionale con l’Italia, la Francia e la Grecia. Naruto risulta essere il più popolare nel conteninente africano ma è proprio qui che succede qualcosa di divertente. Dalla mappa possiamo infatti vedre come One Piece è il più popolare tra del Nord Africa facendo in modo che la sua popolarità sia comune a molti dei Paesi del Mar mediterraneo, forse segno che la pirateria e il mare li abbiamo nel sangue. In Asia a dominare la scena degli anime è invece Attack on Titan risultando il più popolare, mentre al secondo e terzo posto ci sono Naruto e One Piece. Ovviamente ciò non vuol dire che se in un Paese Pokémon è il più popolare allora li nessuno vede One Piece, come tutto ci vorrebbero più dati.
Le caratteristiche delle proteste della Generazione Z
Le proteste della Generazione Z sono state definite “Leaderless but Leaderful” per sottolineare come non ci siano dei leader o portavoce ufficialmente riconosciuti e che, tuttavia, c’è una ricca leadership collettiva e diffusa che spesso viene veicolata tramite reti.
Come abbiamo potuto vedere le proteste della Generazione Z hanno un carattere transnazionale che, senza un vero e proprio coordinamento, si riconosce collettivamente nella lotta alle disuguaglianze sociali e in linguaggi comuni.
Di conseguenza la Generazione Z nella rivendicazione del proprio diritto al futuro si riconosce nel medesimo immaginario pop e si mobilità tramite piattaforme social come Tik Tok, Discord o Telegram trovando strategie per resistere alle censure e alle repressioni dei propri stati.
La Generazione Z in protesta ha di fatto dimostrato la capacità di saper aggregare attiviste e attivisti molto diversi tra loro abbattendo barriere di classe, etnia o religione in una visione etica condivisa che vede ai primi posto l’anti-corruzione, le istanze di giustizia e la rivendicazione dei diritti.
L’unico vero problema che personalmente vedo in futuro è che la Generazione Z venga vista come temporanea, che venga etichettata come un “episodio giovanile” mancando di riconoscergli il valore di soggetto storico della politica.
Racchiudere quanto sta accadendo nell’etichetta “proteste dei giovani” significa non cogliere la portata sistemica del cambiamento. Le rivendicazioni della Generazione Z sono questioni universali che dovrebbero riguardare tutte e tutti, sono i sintomi di un declino politico iniziato ormai da tanti anni e che vediamo manifestarsi dall’affluenza sempre più bassa. In molte di queste proteste la Generazione Z è riuscita a ispirare alleanze intergenerazionali e l’adozione di un simbolo come quello di One Piece è solo uno dei tentativi per ricostruire spazi civici per tutta la società, non solo per sé stessa.
Trattando le proteste come “roba di ragazzi”, si finisce col disinnescare il loro potenziale di trasformazione sistemica e si sottovaluta la loro capacità di incidere sul patto democratico fondativo di ogni società nella crisi climatica.
Il vero One Piece è un mondo libero per le Generazioni future
No, non è uno spoiler ma un mio piccolo desiderio: il One Piece è in realtà un mondo libero dagli oppressori per cui le Generazioni future possano finalmente avere il diritto di sognare.
Le disuguaglianze sociali che affliggono le società nella crisi climatica sono ferite ancora troppo profonde che impediscono ai più di poter essere quello che davvero sognano di essere. Una sorta di violazione del proprio diritto al futuro.
One Piece offre un immaginario comunitario e orizzontale. La ciurma di Luffy è formata da persone che all’inizio sono ordinarie ma che col tempo diventano protagonisti del proprio tempo unendo le proprie diversità, aiutandosi a vicenda, rincorrendo a libertà con lealtà, allegria e insubordinazione ai poteri corrotti e autoritari. La stessa forza dei componenti della ciurma si misura nella propria capacità di trasformazione, spirituale e fisica, per raggiungere i propri sogni e proteggere il prossimo dagli oppressori.
Come quando indossiamo una maschera, o magari facciamo un cosplay, iniziamo un rituale per richiamare la personalità e gli ideali di quello che vogliamo rappresentare. La bandiera con il Jolly Roger dei Mugiwara annulla le barriere individuali e aggrega una moltitudine convergendo il potere del divenire della storia verso un futuro diverso.
Le proteste della Generazione Z sono un atto di pirateria contro il mondo che non vuole cambiare fatto di individualismi e pochi potenti, un laboratorio di cultura politica volto a costruire una ciurma pronta a lottare per il futuro che desidera.
E tu cosa ne pensi? Perchè One Piece è diventato un simbolo per le proteste della Generazione Z? Cosa è per te il diritto al futuro? Rispondimi nella sezione commenti :)
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