L’Assemblea Permanente dei Cittadini sul Clima di Milano
Un metodo di democrazia deliberativa dove cittadine e cittadini di Milano collaborano nella crisi climatica
Non tutte e tutti lo sanno ma da dicembre 2022 esiste un’assemblea cittadina di Milano in cui delle persone estratte a sorte si riuniscono per collaborare nell’elaborazione di soluzioni alle sfide poste dalla crisi climatica.
Sto parlando dell’Assemblea Permanente dei Cittadini sul Clima di Milano, una delle prime esperienze in Italia che si basa sui principi della democrazia deliberativa, con cui il Comune ha deciso di accompagnare l’attuazione del Piano Aria e Clima (PAC). L’assemblea cittadina di Milano rientra nei casi delle assemblee deliberative, un metodo che vede un campione di persone rappresentativo di un territorio o comunità chiamato a discutere e valutare questioni sociali o politiche con lo scopo di formulare raccomandazioni e proposte ai decisori politici.
E ora hai un pò di curiosità sull’assemblea cittadina di Milano? Personalmente ho avuto la fortuna di osservare gli incontri che si sono tenuti nel 2024 e in questa lettera nella crisi climatica ti voglio raccontare qualcosa del processo deliberativo che si sta tenendo a Milano.
Che cosa è l’Assemblea Permanente dei Cittadini sul Clima di Milano?
L’Assemblea Permanente dei Cittadini sul Clima di Milano è un’esperienza di assemblea deliberativa per il clima la cui peculiarità è quella di essere permanente fino al 2030 in modo da accompagnare l’attuazione del Piano Aria e Clima (PAC) del Comune.
Ogni anno, un nuovo gruppo di cittadine e cittadini viene selezionato per andare a formare un “mini-pubblico”, ossia un campione rappresentativo della città secondo determinati criteri (come ad esempio l’età, il genere o il municipio di provenienza) con lo scopo di informarsi, dialogare e formulare raccomandazioni o proposte all’amministrazione comunale sui temi che riguardano il PAC.
L’obiettivo dell’assemblea cittadina di Milano è dare voce ai cittadini sui contenuti del Piano e sulla sua governance, dando anche la possibilità di potersi esprimere sulle azioni intraprese dal Comune di Milano per affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico.
Come è nata l’assemblea cittadina di Milano per il clima
La nascita dell’assemblea cittadina di Milano può essere ricondotta alla mozione 433 del 2019 approvata dal Consiglio comunale con cui è stata dichiarata l’emergenza climatica e ambientale. La mozione a sua volta è stata promossa per effetto delle mobilitazioni della società civile, tra cui Fridays For Future Milano, e impegna il Sindaco, la Giunta e il Consiglio comunale a “intensificare il coinvolgimento attivo di cittadini e associazioni nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro soluzione”.
La dichiarazione di emergenza climatica ha fatto sì che il comune di Milano intraprendesse un percorso, tra il 2019 e il 2022, per esplorare come dare seguito a questo impegno. Da una parte, tra l’ottobre 2019 e il febbraio 2022, è stato elaborato e approvato (con deliberazione n.4/2022 del consiglio comunale) il Piano Aria e Clima della città. Dall’altra parte, nello stesso lasso di tempo, l’amministrazione ha collaborato con partner europei come Democratic Society, Dark Matter Labs, Federation For Innovation and Democracy (FIDE) e Knowledge Network on Climate Assemblies (KNOCA) per lo sviluppo progettuale di quella che sarebbe stata l’Assemblea Permanente dei Cittadini sul Clima di Milano.
Con l’approvazione del Piano Aria Clima si è deciso infatti di far convergere i due percorsi e l’assemblea cittadina di Milano rientra nell’ambito 5 piano che si intitola “Milano consapevole: una città che adotta stili di vita consapevoli”, dove era previsto un “organismo permanente di rappresentanza dei cittadini”.
Il passo successivo è stata l’approvazione, il 2 dicembre 2022, da parte del Comune di Milano, attraverso la Determinazione Dirigenziale n.11019, delle modalità di organizzazione e svolgimento dell’assemblea descritte negli allegati “Linee Guida per il funzionamento e la gestione dell’Assemblea Permanente dei Cittadini sul Clima” e il “Patto di Partecipazione”.
La prima edizione dell’assemblea deliberativa milanese, tenutasi dal 3 dicembre 2022 al 25 novembre 2023, si è svolta in modalità “pilota”. Dal 2024 il processo deliberativo si svolge in modalità “a regime” avendo perfezionato il modello grazie all’esperienza del primo ciclo.
Come funziona l’Assemblea Permanente dei Cittadini sul Clima di Milano
L’Assemblea Permanente dei Cittadini sul Clima di Milano è un processo annuale e permanente fino al 2030 che integra informazione qualificata, dialogo facilitato e decisione collegiale che prevede un impegno formale da parte del Comune nel rispondere alle e ai partecipanti e, qualora l’esito sia positivo, a integrare le raccomandazioni nel ciclo di attuazione del Piano Aria e Clima.
Chi partecipa alla assemblea cittadina di Milano è selezionato tramite sorteggio in modo da rappresentare la popolazione della città. Il rapporto tra chi partecipa e il Comune è regolato dal Patto di partecipazione, che stabilisce gli impegni reciproci. Nel corso dell’anno si svolgono più plenarie, solitamente 8 incontri che si tengono una volta al mese, in cui le persone seguono incontri di informazione e lavorano in sottogruppi tematici per arrivare all’elaborazione delle proposte.
L’assemblea cittadina di Milano è nata per dare attuazione al PAC, per questo ogni anno la Cabina di regia e l’Unità Aria e Clima della Direzione verde e ambiente, in consultazione del Gruppo tecnico scientifico del Piano, scelgono i temi su chi far lavorare l’assemblea individuando questioni ancora aperte che permettano un maggiore coinvolgimento nelle decisioni da parte della cittadinanza. Secondo le Linee guida il Comune ha tempo due mesi per rispondere agli esiti dell’assemblea deliberativa ed esprimere formalmente le proprie valutazioni.
Come viene selezionato chi partecipa all’assemblea cittadina di Milano
Ogni anno l’ufficio statistica del Comune di Milano estrae a sorte oltre 10 mila cittadine e cittadini residenti che hanno compiuto almeno 16 anni di età. Se sei residente a Milano quindi potresti essere estratto e, come le persone selezionate, ricevere un invito personale attraverso una lettera di invito cartacea e un’email proveniente dall’indirizzo assembleacittadini@comune.milano.it. Chi ha interesse a partecipare risponde all’invito compilando un questionario demografico e motivazionale.
A partire dalle adesioni ricevute si compone, con criteri di rappresentatività (come genere, età, quartiere, nazionalità etc.) un’assemblea cittadina di 90 membri effettivi più 20 sostitutivi per coprire eventuali abbandoni e mantenere la rappresentatività dell’assemblea deliberativa lungo l’anno.
Viene così costituito il “mini pubblico” rappresentativo della popolazione milanese che si propone di essere il più inclusivo possibile della voce delle minoranze per garantire la più ampia pluralità di voci e punti di vista sui temi di discussione. Tutto il processo deliberativo, dalle fasi di selezione fino alla fine, si svolge nel pieno rispetto della privacy e secondo le normative in vigore relative al trattamento dei dati personali.
Informazione e apprendimento sulla crisi climatica
Chi prende parte ai lavori dell’assemblea cittadina di Milano ha la possibilità di informarsi riguardo ai temi della sostenibilità, del cambiamento climatico, dell’energia, della rigenerazione urbana e, in generale, attinenti al Piano Aria e Clima.
Durante gli incontri in plenaria dell’assemblea deliberativa le cittadine e i cittadini partecipano ai momenti di informazione e apprendimento sui temi scelti per quell’annualità in modo da poter valutare i pro e i contro di ogni possibile scelta. Idealmente le sessioni di informazione dell’assemblea cittadina di Milano dovrebbero coinvolgere quattro figure principali: una politica per offrire una visione strategica, una tecnica interna al Comune per valutare la fattibilità delle proposte, un esperta/o esterno per un’analisi approfondita e oggettiva, e rappresentanze delle realtà della società civile.
I temi di discussione dell’Assemblea Permanente dei Cittadini sul Clima vengono scelti tra i cinque ambiti del Piano Aria e Clima per cui esistono azioni già programmate dal Comune:
Ambito 1 - Milano sana e inclusiva: una città pulita, equa, aperta e solidale
Ambito 2 - Milano connessa e altamente accessibile: una città che si muove in modo sostenibile, flessibile, attivo e sicuro
Ambito 3 - Milano a energia positiva: una città che consuma meno e meglio
Ambito 4 - Milano più fresca: una città più verde, fresca e vivibile che si adatta ai mutamenti climatici
Ambito 5 - Milano consapevole: una città che adotta stili di vita consapevoli
La selezione dei temi per l’assemblea cittadina riflette quanto già previsto nel cronoprogramma del Comune di Milano, ciò che cambia per l’amministrazione è la modalità di attuazione attraverso l’ascolto della cittadinanza. A tal proposito esistono due principali criteri per la scelta dei temi:
azioni ancora in fase progettuale e che possono aver bisogno dell’orientamento giusto grazie alla voce delle e dei partecipanti
azioni in corso ma che hanno margini di cambiamento o miglioramento o che sono in stallo
Dialogo e deliberazione nell’assemblea cittadina di Milano
Come ogni assemblea deliberativa, anche l’assemblea cittadina di Milano deve affrontare il famigerato “dilemma del porcospino” per far si che cittadine e cittadini, ognuno col proprio punto di vista, possano collaborare per trovare soluzioni alle sfide poste dai cambiamenti climatici.
Dopo le plenarie informative, le e i partecipanti lavorano in dei sottogruppi divisi in base ai temi scelti grazie al supporto di facilitatori e facilitatrici. Se il dilemma del porcospino ci ricorda che quanto più le persone si avvicinano rischiano di “pungersi” e farsi male a vicenda, la facilitazione si occupa di creare un ambiente positivo e di supportare il gruppo nel raggiungere i propri obiettivi. I facilitatori e le facilitatrici così si occupano di progettare e condurre le attività, supportare chi partecipa, raccogliere i feedback e di fare in modo che tutte e tutti abbiamo le stesse opportunità di espressione e ascolto durante l’assemblea cittadina.
Durante le sessioni di dialogo e deliberazione le e i partecipanti lavorano concretamente sulla stesura delle proposte e delle raccomandazioni che, in momenti scelti dagli organizzatori, vengono condivisi al resto dell’assemblea cittadina per ricevere commenti e suggerimenti ancora prima della decisione finale. L’obiettivo di questa fase è infatti quello di creare il maggior consenso possibile affinché le proposte siano condivisibili da tutti i punti di vista contenuti nell’assemblea cittadina, che a sua volta dovrebbe essere rappresentativa della composizione socio-demografica di Milano.
Come si svolge la fase decisionale e quali sono gli esiti
L’ultimo incontro viene dedicato alla presentazione, votazione e approvazione finale delle raccomandazioni elaborate dall’Assemblea Permanente dei Cittadini sul Clima di Milano.
La fase decisionale rappresenta il punto finale di un percorso in cui, incontro dopo incontro, si cerca di giungere a un consenso che possa andare oltre la maggioranza semplice. Per questo le e i partecipanti dovrebbero votare pensando alla “sostanza” delle parole e di votare contro solamente se una raccomandazione rischia di generare caos.
La regola per approvare le raccomandazioni nell’assemblea cittadina di Milano è la maggioranza qualificata, i due terzi dei voti favorevoli dei presenti. Le proposte che superano questa soglia rappresentano gli esiti dell’assemblea deliberativa e confluiscono nel rapporto annuale dei lavori che viene trasmesso al Comune di Milano.
Cosa accade agli esiti dell’assemblea cittadina di Milano?
Gran parte del dibattito sull’assemblea deliberativa come metodo della democrazia deliberativa in realtà si concentra su tutto quello che avviene dopo. Soprattutto quando promosse dalle pubbliche amministrazioni, la risposta dei Comuni permette di capire quanto l’assemblea cittadina abbia restituito potere decisionale alle persone partecipanti.
Nel caso dell’assemblea cittadina di Milano, il Comune ha due mesi di tempo dalla ricezione del rapporto annuale dei lavori per elaborare un Dossier di risposta e i pareri tecnici in cui esprime formalmente le proprie valutazioni con le relative motivazioni su quali proposte o parti delle proposte vengono recepite o meno.
Si tratta di una fase di valutazione tecnica in cui si determina la possibilità per gli esiti dell’assemblea cittadina di essere attuate perché i documenti contengono il giudizio di fattibilità e il conseguente impegno del Comune. Ogni proposta può essere “approvata”, “approvata parzialmente”, “approvata con prescrizioni” o respinta. Attraverso una determina dirigenziale le proposte che non sono state respinte vengono poi recepite e integrate in azioni in corso o in fase di finanziamento.
La valutazione dell’Assemblea Permanente dei Cittadini sul Clima di Milano del 2024
Come nel caso dell’Assemblea dei cittadini per il clima di Bologna, ho avuto la fortuna di far parte del team di monitoraggio e valutazione composto da ActionAid Italia e l’Osservatorio italiano delle Assemblee cittadine (a Bologna però era presente anche il collettivo locale di Extinction Rebellion!).
Data la peculiarità del rinnovo annuale dell’Assemblea Permanente dei Cittadini sul Clima di Milano, la valutazione si è concentrata solamente sull’annualità del 2024. Questo è molto importante da ricordare perché permette a chi organizza il processo di correggere e migliorare di anno in anno l’assemblea cittadina di Milano. Insomma quanto osservato nel 2024 potrebbe essere diverso da quello che è accaduto nel 2023 o che accade nel 2025, nel 2026, nel 2027, etc.
Ad esempio lo stesso meccanismo di selezione dell’assemblea cittadina di Milano è cambiato tra il 2023 e il 2024. Se ora 90 (+20) persone partecipano dall’inizio alla fine dell’annualità, prima c’era un meccanismo di turnazione “leggermente” complicato. A chi ha partecipato alla fase pilota è stato chiesto un impegno di sei mesi e l’Assemblea di 90 membri è stata composta secondo un meccanismo di rotazione che ha visto inizialmente (dicembre 2022) l’ingaggio di un primo blocco di 45 persone, cui se ne sono aggiunte ulteriori 45 dopo tre mesi (marzo 2023 - secondo blocco), e dopo un ulteriore trimestre sono usciti i primi ed è subentrato un terzo blocco di persone (luglio 2023). Insomma, il primo anno pilota è stato molto sperimentale ma ciò ha permesso di studiare al meglio quale forma avrebbe dovuto avere l’assemblea cittadina di Milano nella fase “a regime”.
La valutazione indipendente dell’Assemblea Permanente dei Cittadini sul Clima di Milano del 2024 è contenuta nel rapporto di ActionAid Italia e dell’Osservatorio italiano delle Assemblee cittadine e complessivamente si può dire che è stata valutata positivamente, in particolare da parte delle e dei partecipanti.
Uno dei punti maggiormente apprezzati è il rapporto di cura “uno a uno” che è stato portato avanti tra staff e partecipanti, dimostrandosi un approcci utile per raccogliere esigenze specifiche a cui rispondere in modo personalizzato. Ad esempio nell’assemblea cittadina di Milano si è tentanto di attivare supporti pratici come il customer care, il rimborso per il trasporto, il babysitting o la possibilità di avere un accompagnatore per bisogni linguistici o di mobilità ridotta.
Come ogni esperienza innovativa, anche l’assemblea cittadina di Milano ha alcune aree di miglioramento come il bilanciamento della presenza di stakeholder interni ed esterni durante le fasi di informazione (oltre il 65% degli interventi informativi proveniva da figure interne all’amministrazione, con una bassa presenza di attori economici e sociali), il tempo a disposizione nelle diverse fasi, il coinvolgimento di gruppi ancora sottorappresentati o la comunicazione dell’assemblea stessa verso l’esterno (fammi sapere nei commenti se ne avevi sentito già parlare!!!) su cui si sta lavorando grazie alla ciclicità dell’assemblea permanente.
E tu cosa ne pensi? Le assemblee cittadine possono aiutare a superare il dilemma del porcospino e a co-costruire il nostro futuro? Ovviamente se hai domande o curisità ti aspetto nella sezione commenti :)
Questa lettera è uno spazio per riflettere insieme sulla crisi climatica per andare oltre all’incomunicabilità con cui viviamo queste sfide. Quindi certamente ti leggo e ho cura di ogni tua interazione: scrivimi, commenta, condividi o lascia un cuoricino. Costruiamo insieme la community di Lettere nella crisi climatica.