Mr Villain's Day Off: anche i cattivi hanno bisogno delle ferie
“Oggi è il mio giorno libero, è il momento di uscire e ritrovare l’equilibrio” (il Generale)
Mr Villain's Day Off è un manga di Yuu Morikawa, pubblicato in Italia da J-pop, che ci ricorda che chiunque ha bisogno di urlare “lo senti questo odore? è l’odore di ferieeee”.
Se sai che adoro parlare dello storytelling e della sua capacità di raccontare e cambiare il mondo, capirai come l’esigenza di avere del tempo libero per ritrovare se stessi è fondamentale per chi vive nella società nella crisi climatica.
Mr Villain's Day Off credo sia una di quelle opere da non sottovalutare perché è una commedia esilarante che ci fa entrare nei panni di un terribile villain capace di scaldarci il cuore (magari è il tuo boss quando va in ferie!).
Cosa ci insegna Mr Villain's Day Off?
La trama di Mr Villain's Day Off segue un villain (un cattivone) conosciuto come “il Generale” che fa parte di un’organizzazione che progetta di conquistare la terra. Il Generale fa proprio il cattivo di professione e il suo unico scopo è quello di annientare gli esseri umani. Tant’è che, come ogni villain che si rispetti, quotidianamente combatte contro i Ranger dell’organizzazione per la difesa del pianeta.
In Mr Villain's Day Off in realtà seguiamo “il giorno libero” del Generale e lo vediamo nella sua “modalità off”, con cui cambia aspetto, mentre va allo zoo per vedere i suoi amatissimi panda, nei konbini a comprare il suo gelato preferito o a scoprire il pianeta terra.
Mr Villain's Day Off, tra una risata e l’altra, ci insegna l’importanza del riposo e del tempo. Il Generale nel suo tempo libero fa quello che dovrebbe fare chiunque: fa un abbondante colazione, nutre i suoi occhi con degli animali pelosetti e cerca di trovare un equilibrio.
Per il Generale il tempo libero è sacro e in quel lasso di tempo vuole fuggire dal lavoro, anzi se incontrasse casualmente un collega si defilerebbe “veloce ed elegante come una meteora”. Come dargli tutti i torti, anzi spesso gli capita di incontrare i suoi nemici giurati “i ranger” ma trova sempre una scusa per non combattere e spesso si comporta in modo amichevole con loro, basta che non gli rompono i … Non faresti lo stesso quando ti scrivono mentre sei in ferie?
Mr Villain's Day Off e l’importanza di lasciarsi sorprendere
Tra le cose che mi sono piaciute di più di Mr Villain's Day Off c’è il fatto che il Generale cerca di dare grande valore al proprio tempo libero e che, pur facendo cose semplicissimi, riesce a lasciarsi sorprendere.
Il generale infatti esplora il pianeta che vuole invadere durante il suo tempo libero. Anche andare al negozietto di quartiere può diventare un’occasione per scoprire qualcosa di inaspettato.
Si comporta come una persona qualunque e rimane delusissimo quando non trova il suo gelato preferito, è pronto a dichiarare morte ai terrestri. Eppure in questo atto di scoperta trova il piacere dell’interazione umana, di lasciarsi consigliare nuovi gusti e nuovi modi di mangiare il gelato fino a sussurrare un tenero e stranito “non male”. Anche fare la stessa cosa, la cosa che ama tantissimo, in modo diverso gli fa trovare un nuovo modo di provare piacere (in questo caso di godersi il tempo libero) e rimanere sorpreso.
Mr Villain's Day Off riesce a farti empatizzare con il terribile Generale, anche lui dopo una settimana di duro lavoro deve trovare il tempo per fare il bucato, sistemare casa e fare la spesa. Dato che il suo frigo è vuoto, anche lui diventa una sorta di esperto della “cucina svuota frigo”, non come Benedetta Rossi ma come “cucino quello che ho perchè non ho fatto la spesa”, nel suo caso uova e latte. Quante volte ti è capitato?
Come tutti noi il Generale si “fa il mazzo” per arrivare all’agognato Day Off dove godersi finalmente quello che sogni fin dal lunedì. Per me magari è sognarmi una passeggiata in montagna che però salta per la pioggia (quest’anno ad esempio sono riuscito ad andare poche volte ma ho scoperto la Diga del Gleno), per lui invece è gustarsi quel delizioso ramen dolce salvo poi accorgersi di aver sbagliato a fare la spesa. Insomma, alla fine c’è sempre qualcosa di puccioso che può salvare il nostro mondo, dovremmo metterci a cercarlo.
Mr Villain's Day Off forse ci insegna anche che stiamo perdendo l’abitudine di entrare in connessione con gli altri. Viviamo la maggior parte della nostra giornata a lavoro ma spesso quello è il luogo dove ci confrontiamo con le maggiori frustrazioni o incomprensioni.
Magari ti è capitato di avere capi o colleghi che sul lavoro sono terribili o che ti scrivono tonnellate di messaggi su Teams o Slack, ma con cui nel tempo libero sei riuscito a godere dei bei momenti (sempre se non fai anche tu la meteora fuori dal lavoro!). Però è li il problema, bisognerebbe trovare i tempi e i luoghi dove entrare in conessione, magari basta qualche Negroni al momento giusto.
Mr Villain's Day Off è come se ci insegnasse che fuori dal lavoro dovremmo imparare a rilassarci, a ritrovare il nostro equilibrio e a condividere momenti insieme ad altri per sentrici connessi con qualcuno o una comunità, purtroppo in molti non sanno come si fa ed è difficile farlo sopratutto quando si inizia a lavorare.
Scappare per le ferie estive nella società della crisi climatica
Tornando alla realtà, qualche giorno fa leggevo che molte imprese optano per la chiusura estiva in agosto, d’altronde si sa è il periodo in cui tutta l’Italia si ferma sopratutto in quella bella settimana di fuoco che è ferragosto.
Ti devo confessare che però la mia percezione di questo agosto è un po strana. A Milano sto vedendo due città differenti: quella della superficie dove è difficile trovare un bar aperto nella giungla delle serrande abbassate e quella della Milano sotterranea super affollata in cui devi aspettare più metro prima di salire.
Questo mio sfasamento cognitivo credo che sia aiutato dall’autunno appena passato. No, non sto parlando dell’anno scorso… sto parlando di questo periodo di tempo che si è svolto un caldo infernale e l’altro (si, sta arrivando di nuovo). Comincio a nutrire il sospetto che a breve sentiremo dire “basta con questa crisi climatica, le mezze stagioni non sono mai esistite”.
Dall’altro lato però sempre più persone preferiscono andare in ferie in altri periodi dell’anno, almeno se riescono. Anzi, che sia agosto o un altro mese, andare in ferie sta diventando sempre più un privilegio. Molte imprese chiudono ad agosto ma avvertono i propri dipendenti poche settimane prima (quando i prezzi sono folli) o, anche se lo sanno per tempo, diventa difficile muoversi perché devono lottare con il nuovo mostro della società contemporanea: l’overtourism.
Come ti muovi, ti muovi male perché rischi di rimanere in Italia ma dover comunque fronteggiare tutti gli effetti di questo nuovo amichetto. Ma perché andiamo dove vanno tutti? Stiamo perdendo il tempo per immaginare o cercare nuovi posti di vacanza e ce li lasciamo suggerire dai social? Oppure le tradizioni storiche di villeggiatura tipicamente italiane ci fanno andare tutti negli stessi posti? Magari è tutto per le case di parenti o amici? Ma sopratutto in quanti venno in ferie?
Secondo l’Osservatorio Turismo di Confcommercio, saranno 18,1 milioni gli italiani (circa il 29% della popolazione) in partenza per le ferie ad agosto, nel mese più caldo dell’anno, di cui il 70% resta in Italia. Una vacanza su due sarà lunga almeno una settimana. Dato che verrebbe confermato dall’indagine di Coldiretti che indica che tra le attività più richieste vi sono l'enoturismo, il birraturismo, l'oleoturismo e quelle legate ai prodotti caseari. Parallelamente, cresce anche il fenomeno dei cammini.
Ipsos nel consueto monitoraggio Future4Tourism ci dice invece che il periodo luglio-settembre 2025, la percentuale di italiani pronti a fare le valigie è del 72%, con un calo di 4 punti percentuali rispetto all’anno scorso. Non solo, si assiste a un aumento di coloro che optano per dei long week-end, limitando i pernottamenti a un massimo di 3 notti.
Ipsos ci dice anche che tra le principali motivazioni di chi rinuncia alle ferie estive è per motivi economici, seguite da impegni familiari non conciliabili con l'allontanamento da casa. Come al solito nella società nella crisi climatica italiana le maggiori barriere sono per carichi lavorativi o di cura. Gradualmente però sta crescendo la quota di chi dichiara di non essere solito fare vacanze in questo periodo dell'anno, passando dal 12% del 2024 al 24% del 2025.
Insomma le ferie estive stanno cambiando e soprattutto i più giovani potrebbero avere più difficoltà considerando che devono fare i conti con stipendi più bassi e il doversi spesso coordinare per le ferie con colleghi più anziani.
Un aspetto non da poco considerando che se decidi comunque di mettere i tuoi soldi nelle ferie ormai è come darsi al gioco d’azzardo dato che ci si alterna tra rischio alluvione e rischio di ondate di calore nella maggior parte del nostro paese. Pochi giorni fa mi sono ritrovato a Milano in un fiume acqua, terra e ghiaccio mentre adesso si attendono di nuovo i 35 gradi. Ma tu che team sei? Andrai in ferie? Rimarrai in Italia o andrai all’estero?
Ma cosa vuol dire davvero staccare?
Magari sei in quei giorni pre-partenza in cui stai puntando l’obiettivo di svuotare il frigo o il congelatore mentre stai esaurendo gli snack di sopravvivenza. Oppure mi stai leggendo mentre sei già in ferie (in questo caso grande champion, anche quest’anno ci sei riuscita). Eppure rispetto alle ferie c’è anche un altra cosa da dire: cosa vuol dire davvero staccare o prendersi un Day Off?
Come sai sono uno di quegli “expat romani” a Milano ma quando ero adolescente, mentre tutti partivano, passavo la maggior parte di agosto nella capitale. Le mie giornate scorrevano principalmente tra lo studio (prima per recuperare i debiti del liceo, poi per preparare gli esami dell’università) e l’attesa che l’inferno fuori diventasse più accettabile per fare la mia immancabile passeggiata dal mio quartiere fino alla Feltrinelli di Viale Libia.
Quella passeggiata era il mio rituale estivo che col tempo ha colmato quel sapore di profondo vuoto adolescenziale. Era un modo per riappropriarmi del mio tempo, di parlare con la mia voce interiore e vedere cosa c’è fuori da quella routine in cui siamo divorati per almeno dieci mesi all’anno.
Nella società nella crisi climatica per molti “staccare” vuol dire proprio “disconnettersi”. Si tratta di quella voglia di sparire dopo essere stati continuamente online, silenziare tutto quello che è una “rottura di …” e prendersi tempo. Perché non conta se sei un adolescente, un giovane lavoratore o un pensionato, durante la crisi climatica boccheggiamo anche perché sentiamo spesso la mancanza di tempo.
In questo tempo ritrovato nei Days off (visto che non parliamo solo dell’estate) il nostro compito dovrebbe essere quello di sorprenderci, di fare quello che non facciamo di solito ed esplorare quel mondo esterno al nostro ecosistema chiuso. D’altronde anche il Generale di Mr Villain Days Off nel tempo tempo libero esce dalla routine del suo lavoro!
Io per esempio l’ho sempre fatto coltivando la mia passione per i film, i fumetti, i manga o i videogiochi. Oppure quando faccio lunghi viaggi in auto ascolto podcast che non c’entrano nulla con la crisi climatica, l’adattamento climatico, le intelligenze artificiali o la democrazia deliberativa (anche perché giustamente verrei cacciato mandato a quel paese da chi mi sta accanto).
Queste Lettere ad esempio nascono come sfogo, come un modo per vedere da un punto di vista diverso quello che mi impegna ogni giorno. Si tratta di uno spazio creativo che voglio coltivare insieme a te perché penso che la creatività sia qualcosa di molto sottovalutato nelle nostre vite. La creatività attraverso l’atto dell’immaginazione è quello strumento magico che ci può aiutare a trovare soluzioni alternative, pensare in modo diverso, cambiare punto di vista o semplicemente per divertici un pò.
Per questo il miglior consiglio che ho per l’estate è quello di stimolare la propria creatività, di fare qualcosa che non fai di solito e di farlo con leggerezza. Magari leggiti Mr Villain day’s off oppure vediti un film di M****a come “la guerra dei mondi” con Ice Cube. Ti sorprenderai di quello che può accadere.
E tu cosa fai nel tuo tempo libero? Cosa leggerai, ascolterai o giocherai per sorprenderti? Ti va di condividerlo con me? Magari ne parliamo insieme !
Questa lettera è uno spazio per riflettere insieme sulla crisi climatica per andare oltre all’incomunicabilità con cui viviamo queste sfide. Quindi certamente ti leggo e ho cura di ogni tua interazione: scrivimi, commenta, condividi o lascia un cuoricino. Costruiamo insieme la community di Lettere nella crisi climatica.